Genere: documentarioposter

Anno: 2016

Durata: 55 min

Regista: Fabio Dipinto

Interpreti: Il film contiene interviste a molti “viaggiatori”, tra di essi si annoverano lo scrittore e psicoatleta Enrico Brizzi, lo storico Giovanni Caselli, il fondatore del Movimento Lento Alberto Conte, il rettore della Confraternita di San Jacopo di Compostella Paolo Caucci von Saucken, l'abate Joseph Roduit e molti altri.

Produttore: Il film è frutto di un progetto finanziato da:
Sloways
Appela
Vie Francigene

Distribuzione: Cineama

Musica: Andrea Cavallo

Fotografia: Fabio Dipinto

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Main theme de i Volti della Via Francigena

Premi:

Il film è stato inserito nella selezione ufficiale 2017 dei Nastri d'Argento documentari - Sezione cinema del reale

Il film (trama e problematiche affrontate)
Va premesso che l'antica Via che nel medioevo univa Canterbury a Roma e ai porti della Puglia è stata riscoperta dai moderni viandanti, che si mettono in cammino lungo un percorso splendido e sorprendente. Dal 2001 l'Associazione Europea delle Vie Francigene coordina lo sviluppo e la valorizzazione di un itinerario che attraversando l'Italia e l'Europa ripercorre la storia del nostro continente. La parte italiana del percorso conta oltre mille chilometri dal Passo del Gran San Bernardo a Roma attraverso facili sentieri di montagna, mulattiere di pietra, vie campestri e viabilità minore, senza traffico, strade bianche tra i cipressi, oppure ombreggiati da solenni pini domestici. Sotto i piedi dei “pellegrini” scorrono le più antiche strade italiane, le vie carraie con i ciottoli di fiume, lastre consunte dal passaggio, i “sanpietrini” di Roma.

Il giovane filmaker e regista Fabio Dipinto ha percorso e filmato in sei settimane questo cammino, le sue bellezze paesaggistiche e le persone che lo percorrono, realizzando interviste che ci aiutano a entrare nello spirito di questo percorso di vita, prima ancora che di strada. I protagonisti ci spiegano le differenti motivazioni che li hanno spinti verso questo cammino, oppure il significato di accogliere e prendersi cura di persone che probabilmente non si avrà più occasione di rivedere e, ancora, la forza e la passione dei volontari che si adoperano per mantenere la Via Francigena in condizioni che consentano ai viandanti di percorrerli in tranquillità e sicurezza, guidati da segnaletica chiara e precisa.

“Per quel che riguarda la mia esperienza di cammino, è stata tanto dura quanto stimolante. Ho apprezzato enormemente la possibilità di conoscere e attraversare un'Italia autentica e a misura d'uomo. La nostra terra è conosciuta nel mondo soprattutto per le grandi città d'arte e cultura: un cammino del genere, invece, ti porta nell'Italia silenziosa, fatta di piccoli borghi e chiese medievali, di immense risaie e campi coltivati a grano, di colline dorate dal sole e montagne le cui cime si dissolvono tra le nuvole. È stata un'esperienza totalmente immersiva, in cui si è mescolata indissolubilmente arte, cultura, natura e spiritualità. Avendola percorsa in una delle estati più calde degli ultimi decenni, il paesaggio a tratti pittorico, a tratti cartolinesco, è stato la spinta necessaria nei momenti di stanchezza e difficoltà. In più di un'occasione, quando il sole non dava tregua, essermi trovato di fronte a luoghi fiabeschi ha caricato di energia le mie gambe.[...] La mia speranza è che questo film possa smuovere gli indecisi, tutti coloro che per timore o per le difficoltà più disparate hanno sempre desiderato fare un viaggio del genere ma non hanno mai trovato il coraggio. Mi auguro che possa essere la scintilla di chi vuole intraprendere un cammino, esperienza che in qualche modo – ma sono sicuro in meglio – cambierà qualcosa nella vita di ognuno.” (da un’intervista di Luca Bruschi al regista)

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